“Bedelia” di Leo Ortolani: è così facile amare una stronza
Il 2020 ha fatto anche cose buone. Ci ha regalato “Bedelia“, ultima graphic novel del grande Leo Ortolani edita da Bao Publishing. Stronza e perfida modella… oppure vittima della sua stessa famiglia ed esistenza?
Occhio di ghiaccio e fisico scolpito e sensuale, Bedelia è la protagonista dell’ultima graphic novel del prolifico Leo Ortolani (che ad oggi, gennaio 2021, sta preparando una miniserie a fumetti ambientata nel vecchio West…).
Di professione modella, Bedelia vive oltre l’immaginazione umana: è andata a letto con quasi tutta la città, non sa relazionarsi praticamente con nessuno e di mestiere dovrebbe limitarsi a spezzare dei cuori, cosa che le riesce benissimo.
Lo sa bene Aldo, protagonista del prequel di “Bedelia“, ossia “Venerdì 12“, una raccolta scritta sempre da Ortolani dal 1996 al 2004 e diventata poi storia a tutti gli effetti (anche questa edita da Bao Publishing). Aldo, assieme al fedele Giuda, si ritroverà a patire le pene dell’inferno proprio grazie al rifiuto di Bedelia.
In questo sequel ritroviamo quasi tutti i personaggi (sono citati tutti, ma NO SPOILER): la nostra protagonista, un Aldo diventato padre, ed in aggiunta l’angelo custode Gaudio (il cui nome ricorda vagamente il Giuda di “Venerdì 12”) e persino la madre di Bedelia.
La vita della nostra modella preferita sembra scorrere tranquilla, tra vari partner ed i set, quando qualcosa ribalta completamente la situazione: Bedelia viene soppiantata da un’altra, più giovane modella. Dapprima incredula, Occhi di Ghiaccio non si da pace e tenta il tutto e per tutto per tornare alla ribalta a suo modo, facendo ciò che le viene meglio: cercare di piacere alla gente.
A supportarla nell’impresa l’angelo custode Gaudio, un buffo e maldestro aiutante, assieme alla madre e ad Aldo, vecchia conoscenza di Bedelia, che nel frattempo è diventato padre (single) di due splendidi bambini. Se all’apparenza Bedelia è per noi l’anti-empatia, insensibile e cinica, in questa graphic novel finalmente si spoglia (ancora?) di tutto e si mostra esattamente per quella che è.
Una vita difficile alle spalle, un padre morto prematuramente di cancro e tante altre disavventure sono alla base della vita di Bedelia. La scelta di non soffrire per niente e nessuno, l’esigenza assoluta di piacere e di piacersi, la fame arretrata d’affetto. Questi gli elementi che Leo Ortolani, con estrema sapienza, non lascia mai al caso. Ogni singola vignetta è studiata e pensata apposta, ad intrecciare trama ed immagini.
Un Ortolani al massimo dello splendore, una protagonista assoluta di una quasi “tragedy novel” che vi terrà incollati fino alla fine e che vi farà scendere qualche lacrimuccia.
Bedelia non è una stronza. Cerca solo di essere amata.
Proprio come tutti noi.